Con la fine del conflitto, il lento ritorno alla normalità e le strade nuovamente percorribili, milioni di persone si erano messe in viaggio attraverso l'Italia. I profughi e gli sfollati si dirigevano verso le proprie case, sperando di trovarle ancora in piedi. [...] L'Europa era un cumulo di macerie, i vecchi stati si erano sgretolati e insieme con loro sembrava essere svanito anche lo spirito dei popoli sconfitti. Per questo prima di ricominciare gli uomini e le donne dovevano tornare alle proprie radici. Non solo per ritrovare se stessi, ma anche perché avevano genitori spaventati da rassicurare, figli piccoli da conoscere, amori sfiduciati da riabbracciare, amici perduti da rivedere.
(Tita Prestini, La doppia morte della compagna Sangalli)
All’alba di una fredda
mattina di una primavera che tarda arrivare, sui binari della linea ferroviaria
Iseo-Brescia, viene ritrovato il cadavere di una ragazza. Si tratta di Cesarina
Sangalli, giovane e avvenente cameriera di una locanda della zona. È il 25
aprile 1945 e la seconda guerra mondiale è alle battute finali. Di lì a pochi
giorni la Germania firmerà la resa incondizionata. In un’atmosfera da fine
impero l’Italia si avvia verso un mondo nuovo, con tanta voglia di dimenticare
il passato e con la necessità di fare i conti con esso.
È questo lo sfondo di “La
doppia morte della compagna Sangalli” (Barta, 2020) , il romanzo di esordio, interamente
ambientato sulle sponde del lago di Iseo, di Tita Prestini, giallista già giornalista
di lungo corso.
Protagonista ne è il
giovane commissario di polizia Fabio Settembrini, veronese, celibe e amante
della cioccolata (che, in verità, si trova assai scarsa e per lo più al mercato
nero). Nel caos delle ultime settimane di guerra, in cui la scomparsa di una
ragazza non crea certo scalpore, Settembrini viene incaricato di indagare sull’omicidio
della Sangalli, coinvolta in missioni legate alla Resistenza.
Catapultato nella realtà
di un piccolo paese, Settembrini viene a conoscere uno a uno i vari personaggi del
posto, nel tentativo di comprendere l’intrigo di passioni e interessi che
agitano le relazioni fra gli abitanti: un insegnante di Liceo, un brillante baritono
donnaiolo, una vedova in cerca di compagnia e la di lei nipote, un ex industriale
senza scrupoli, contrabbandieri, fascisti che cercano di ripulirsi l’immagine come
partigiani dell’ultima ora, uno spregiudicato monsignore.
La storia si sviluppa a
ritmo serrato, concedendosi al tempo stesso lo spazio per raccontarci tante
storie e drammi individuali di vite sospese in un mondo che sta cambiando. Sullo
sfondo la grande Storia, le tragedie immani di giustizie sommarie, di massacri,
di delazioni, di giochi di potere meschini e spietati, in un quadro accuratamente
ricostruito che porta alla luce anche vicende della guerra forse meno note al grande
pubblico.
Giallo problematico
questo di Prestini, in cui il bene, ahinoi, non trionfa definitivamente e
nettamente come ci piacerebbe che fosse, dove neppure i buoni sono buoni del
tutto. Settembrini procede determinato fino alla ricerca della verità, fra
ostinazione e disgusto per quanto scopre, ma non senza privarsi dell’occasione
di lasciarsi distrarre dalla bellezza di qualche fanciulla.
Il romanzo costituisce il primo episodio della saga del commissario Settembrini, di cui fanno parte anche L'uomo che voleva uccidere il diavolo, Una breve estate lontano dalla polvere e L'ultimo ballo della grande mietitrice (tutti pubblicati in edizioni curatissime dalla casa editrice toscana Barta) e rappresenta il primo tassello dell'indagine di Prestini sui caratteri di un periodo difficilissimo della storia italiana, quale quello costituito dalla Seconda Guerra Mondiale e dalle conseguenze economiche e sociali che essa produsse nel nostro paese.
L'autore si rivela uno storico curioso e attento nella ricostruzione degli avvenimenti che racconta tenendosi lontano da troppo ovvie versioni dei fatti, nonché un giallista di classe in grado di costruire romanzi d'atmosfera, ricchi di tensione narrativa e di personaggi che, nel bene e nel male, non potranno che affascinare il lettore.
Una storia noir per ritrovare ritrovare i contorni e i particolari di un'epoca su cui vale la pena di interrogarsi ancora.